Cosa hanno in comune il Minotauro, la Fenice e l’Unicorno? Sono tutte creature mitiche.
Come il regno animale, anche l’e-mail marketing ha una serie di leggende: in questo caso sono pratiche che, indipendentemente dall’azienda, dal prodotto, dagli iscritti, dovrebbero produrre risultati migliori.
Fra le varie leggende dell’e-mail marketing, le sette più comuni sono:
1. Martedì è il giorno migliore per inviare le e-mail
Cercando suggerimenti su quale sia il momento migliore per inviare le tue e-mail, incontrerai articoli di alcuni marketers che ti suggeriranno con convinzione il martedì, il giovedì ed il sabato.
Quasi tutti questi basano le loro raccomandazioni su solide ricerche, studi e dati.
Il problema è che, queste indicazioni, mal si adattano universalmente ad ogni condizione. Sebbene sia possibile il martedì, il giovedì, o altri giorni consigliati, per l’invio delle mail, è sempre opportuno procedere contemporaneamente ad analisi e test che includano anche gli altri giorni, per definire un proprio piano di invii.
I contenuti della tua azienda, i prodotti e servizi che proponi, i tuoi potenziali clienti, sono unici.
Ciò che offri e le persone alle quali lo offri, potrebbero beneficiare di più di invii in giorni che non corrispondono alle raccomandazioni valide per tutti gli altri. Ecco perché è sempre indispensabile effettuare dei testi, e determinare il giorno migliore di invio per il vostro business.
2. Le e-mail con la parola “free” vengono contrassegnate come spam
Questa, più che leggenda, si potrebbe definire storia: anche se una volta l’efficacia era reale, questa best practice per l’e-mail marketing, con l’evolversi dei filtri, è diventata parte del passato.
In passato era fondamentale preoccuparsi della scelta delle parole nel testo e nell’oggetto delle e-mail, perché alcune di queste potevano far sì che la e-mail venga contrassegnata come SPAM. Alcuni utenti controllano regolarmente anche la cartella SPAM, ma i tassi di coinvolgimento è inevitabile che crollino.
Alcuni esempi di parole che avrebbero potuto attivare i filtri antispam sono: Gratis, Free, Gratuito, Lowest price, guadagnare, ecc.
Tuttavia, i filtri antispam si sono evoluti, diventando molto più sofisticati e in grado di distinguere in modo molto più efficace un e-mail di spam da un e-mail promozionale.
Utilizza pure questi termini (se pertinenti) per descrivere i tuoi servizi nelle tue newsletter. Se “Gratis” descrive la tua offerta nel modo migliore, i filtri antispam rileveranno la legittimità della e-mail. Se hai preoccupazioni, e temi che le tue e-mail possano finire nella cartella di posta indesiderata, controlla la reputazione del tuo dominio con strumenti gratuiti come SenderScore.
Questo strumento valuterà la reputazione e l’affidabilità degli indirizzi IP dai quali invii le tue e-mail (su una scala da 0 a 100). Un punteggio più alto si traduce in un livello più alto di affidabilità come mittente. Viceversa, un punteggio basso diminuirà le possibilità che le tue e-mail arrivino a destinazione. Contattaci se hai difficoltà di recapito delle tue e-mail.
3. Un campo oggetto breve è più efficace
Il campo oggetto delle tue e-mail di marketing è la porta di accesso per indurre gli abbonati ad aprirle e leggerne il contenuto.
Al quesito, spesso rivolto nei motori di ricerca “qual’è il numero ideale di caratteri o parole per il campo oggetto delle e-mail?” molti marketers rispondono che “Più corto è, meglio è”…
Un campo oggetto corto a prescindere, tuttavia, non è sempre la strategia più efficace.
Mentre la maggior parte degli studi indica 41 caratteri (o 7 parole) come la lunghezza ottimale per il campo oggetto, anche in questo caso le evidenze mi portano a suggerire test: esiste sì una lunghezza ottimale per il campo oggetto delle e-mail, ma questa dipende dal tipo di attività, dal brand, dal tipo di offerte, e dal pubblico al quale le e-mail sono indirizzate.
Ancora una volta, come già fatto per la scelta del giorno nel quale procedere con gli invii, è necessario effettuare dei test: prova diverse lunghezze per l’oggetto delle tue e-mail, invia ciascuna variante a sottoinsiemi della tua lista, documenta tutti i cambiamenti ed analizza la resa di ciascuna variante.
4. Le cancellazioni sono sintomo di errori di marketing
Questo mito dell’email marketing è facile da adottare come verità. La verità, tuttavia, è che le cancellazioni dalla lista non sono sempre un brutto segno. Il più delle volte, l’annullamento dell’iscrizione alla tua newsletter è segnale che gli utenti non qualificati, le persone che non fanno parte della schiera di possibili acquirenti, si riconoscono come non adatti ai tuoi messaggi e se ne vanno..
Non senso continuare pagare per inviare loro e-mail.
Se in futuro avranno bisogno dei tuoi servizi o dei tuoi prodotti, probabilmente rientreranno nella canalizzazione di acquisto e, se hai mantenuto le tue iniziative di marketing, troveranno di nuovo te e la tua newsletter.
Generalmente, la percentuale media di cancellazioni dall’iscrizione ad una newsletter, è accettabile se inferiore al 2%. Se la tua supera questo valore, è importante fare comunque un analisi: Fattori come la frequenza di invio, i contenuti e la segmentazione del pubblico possono comportare la cancellazione degli utenti, anche se qualificati.
Crea e-mail interessanti, preziose, destinate a specifici segmenti di pubblico, e sarai in grado di controllare il tasso di cancellazione.
5. Alle 4 del pomeriggio è il momento migliore per inviare e-mail
L’invio di e-mail promozionali alle 16 può fare miracoli per la tua attività. Le e-mail, tuttavia, potrebbero incontrare meno interesse durante questo periodo. Ecco perché è essenziale che, ciascuno di noi, effettui dei test per valutare gli orari nei quali sarà più opportuno avviare le spedizioni delle e-mail per la propria attività.
Sperimentare diverse tempistiche ed orari per l’invio delle tue e-mail può aiutare la tua azienda a ottenere un maggior coinvolgimento, nonché ottenere il massimo ROI dalle diverse campagne di e-mail marketing.
Utilizza l’orario suggerito come base di riferimento per le attività di test. Verifica se riesci a ottenere tassi di coinvolgimento in un altro momento, e correggi di conseguenza le tue pianificazioni.
6. L’invio di troppi messaggi uccide le campagne di e-mail marketing
Quando ci si occupa di e-mail marketing, è facile lasciarsi convincere, e pensare che l’invio di troppe email possa uccidere le tue campagne di e-mail marketing, ed è facile pensarlo proprio perché succede! Ma, perché questo può accadere? Alcune aziende, spinte dalla foga, inviano un sacco di e-mail ai propri iscritti, senza curarsi ne dei contenuti, ne della personalizzazione degli stessi in base ai segmenti di pubblico.
I tuoi iscritti, clienti o potenziali tali, meritano rispetto. Quindi, indipendentemente dalla frequenza di invio, assicurati che i tuoi contenuti portino valore.
Un negozio di e-commerce che si appresta ad un periodo di vendite promozionali, trarrà sicuramente vantaggio dall’invio di numerose e-mail promozionali. Tali e-mail riproporranno agli acquirenti le offerte disponibili e forniranno loro un rapido accesso agli stessi.
Se stai pensando di aumentare la frequenza di invio delle tue email, fatti queste domande:
- Con quale frequenza desideri inviare le e-mail?
- Abbiamo dati storici relativi a questa frequenza di invio?
- Cosa sta cercando di ottenere il nostro pubblico dalle nostre e-mail?
- In che modo queste email risponderanno alle aspettative del tuo pubblico?
Rispondere a queste domande ti aiuterà a pensare di più al tuo pubblico e ad assicurarti di soddisfare le loro aspettative.
L’e-mail marketing è morto
Molti marketers basano le proprie campagne su liste acquistate, liste di e-mail spesso generaliste, e non riescono ad ottenere risultati soddisfacenti. Invevitabilmente, con un comportamento del genere, la reputazione degli indirizzi IP utilizzati peggiora, e i tassi di conversione si approssimano allo Zero.
Quando l’email marketing non funziona, è spesso a causa della strategia che sta alle spalle, non del canale.
Non affrontare mai le campagne di email marketing con superficialità, ma pianifica il tutto in base a queste macroaree:
- Obiettivi delle tue campagne di email marketing
- Gli elenchi dei tuoi iscritti, e segmentazione delle stesse
- Programmazione degli invii (giorni ed orari)
- Il contenuto delle mail, personalizzato per segmenti ed obiettivi
Se dopo questi suggerimenti non riesci ancora ad ottenere i risultati che speravi, contattaci! Esamineremo i tuoi obiettivi e ti daremo consigli e strumenti utili a mettere in pratica la strategia più adatta per ottenere risultati migliori dalle tue campagne.